Il Pd sfida il Sindaco, Patrizio Cinque, sulla differenziata.
Lo fa Orazio Amenta, segretario cittadino del Partito Democratico, nella tavola rotonda organizzata ieri pomeriggio ad Aspra “Proviamo a… differenziarci”, con la presenza di sindaci e amministratori della provincia di Palermo che hanno raggiunto risultati concreti nei loro territori, avviando la raccolta differenziata.
“Il sindaco nell’emergenza è partito col piede sbagliato – dice il segretario del Pd – Eliminare i cassonetti senza un’azione di informazione capillare e senza una chiara organizzazione della raccolta avrà come unico effetto quello di aumentare l’emergenza. Invece, facciamo le cose perbene: partiamo da Aspra, un paese di 5 mila abitanti, ottimo per fare partire un progetto pilota, diamo i kit alla gente, un calendario di raccolta, informiamoli, sensibilizziamoli e dopo ferragosto partiamo con il porta a porta spinto eliminando progressivamente i cassonetti. Come Pd siamo pronti a scendere in strada a spiegare alla gente casa per casa come fare la raccolta. Dopo Aspra, esportiamo il modello nei quartieri di Bagheria, fino a diffonderlo gradualmente in tutta la città. Aspra, da periferia abbandonata, diventi la vetrina di Bagheria”.
Franco Ribaudo, ex sindaco di Marineo, oggi deputato Pd, ha detto: “Pensare che la differenziata si faccia a forza di ordinanze e su facebook è completamente sbagliato. Per fare la differenziata occorre un cambio culturale. La gente va convinta della bontà della differenziata, bisogna fare capire che è conveniente per l’ambiente e per il portafoglio. Coinvolgiamo le scuole, la parrocchia, le associazioni, i sindacati; devono diventare loro i protagonisti del cambiamento”.
“Nel mio paese – spiega Pietro Di Liberto, sindaco di Belmonte – quando mi sono insediato spendevo 1,7 milioni di euro per la raccolta rifiuti e l’immondizia arrivava al primo piano delle case. Non c’erano viaggi che bastavano per andare in discarica. Oggi con la raccolta oltre il 60% il camion si riempie di indifferenziata una volta la settimana, in questo modo anche se chiudono la discarica per qualche giorno, il mio paese non va in crisi. Inoltre ho molti risparmi vendendo plastica, carta e cartone al Conai e con questi ricavi ho comprato attrezzature e persino una spazzatrice. E il servizio mi costa quasi il 40% meno”.
“Il Sindaco che dà la colpa ad altri dei rifiuti per strada non fa bene il suo mestiere – ha spiegato il vicesindaco di Piana degli Albanesi, Vito Matranga – Cambiare è possibile e dipende dalla nostra volontà. Al mio insediamento mi sono dato un anno di tempo per portare Piana degli Albanesi al 60% di raccolta differenziata, se no mi sarei dimesso senza cercare scuse. Oggi Piana è un paese virtuoso, con la casa dell’acqua, gli ecopunti e fra pochissimo saranno disponibili le tessere personalizzate che consentiranno il controllo puntuale del conferimento con diretta refluenza sulla Tari.”
“Abbiamo impiegato quasi un anno ad eliminare i cassonetti per strada – ha detto Salvatore Cristiano, vicesindaco di Montelepre. C’è voluta tanta buona volontà, informazione, sensibilizzazione, controlli e anche multe. All’inizio la differenziata è impopolare, ma oggi Montelepre è un paese pulito nonostante l’emergenza siciliana e grazie ai risparmi dell’attuale gestione stiamo pagando a mano a mano i debiti lasciati dall’Ato”.
Peppe Norata, storico amministratore di uno dei pochi Ato virtuosi siciliani, ha raccontato la sua esperienza di tanti paesi delle basse Madonie (Castelbuono, Isnello, Gratteri, Pollina, Lascari) che negli ultimi anni hanno raggiunto livelli eccellenti di differenziata: “Dovremmo capire che non c’è rimasta più scelta. Fare la differenziata è un obbligo etico e morale nei confronti del nostro pianeta. Consumiamo risorse a ritmo insostenibile e le discariche sono ferite che non possiamo più permetterci. Nei paesi dove si differenzia veramente, i rifiuti scompaiono dalle strade, insieme alla sporcizia e al fetore.”
Per Aspra sarebbe una grande possibilità, e probabilmente anche per Bagheria. Basta volerlo.