Domani, a partire dalle 9,00, alcuni cittadini si ritroveranno davanti i cancelli che impediscono l’entrata all’Arco Azzurro, per chiedere al Sindaco Patrizio Cinque di aprire il sito alla libera fruizione, chiuso nonostante gli impegni assunti nei mesi scorsi.
Una pubblicità degli anni Sessanta dei Baci Perugina diede molta notorietà al sito turistico, ma per una serie di lungaggini burocratiche questo ponte naturale rimane ad oggi inaccessibile.
Affermano i promotori dell’iniziativa “l’Arco dei Baci rappresenta il simbolo della lotta alla mafia e all’abusivismo sulla costa a Bagheria, lotta che deve unire trasversalmente tutta la cittadinanza a prescindere dai colori politici”.
Fra gli organizzatori anche i componenti del Partito Democratico che negli anni scorsi, attraverso l’ex assessore all’Urbanistica, Pietro Pagano (giunta Sciortino), si impegnò per l’avvio delle procedure di abbattimento di una costruzione abusiva sequestrata alla mafia e acquisita al patrimonio comunale e per i lavori di consolidamento dell’Arco Azzurro. I lavori consistettero nell’intervento di consolidamento della formazione rocciosa denominata “Arco Azzurro” nel rivestimento consolidante ed antierosione di scarpata in roccia, nella demolizione controllata del corpo di fabbrica in cemento armato confiscato alla mafia, la realizzazione di un paramento in roccia per rivestimento di manufatto piano e la recinzione di protezione in legname di castagno.
Afferma il segretario cittadino del PD, Orazio Amenta “saremo davanti a quei cancelli anche in omaggio a quei giovani di 35 anni fa che ebbero il coraggio in Consiglio Comunale di denunciare pubblicamente che sull’arco Azzurro un boss mafioso stava costruendo una villa abusiva. Tra quei giovani c’era il compianto Angelo Gargano, che ci ha lasciati pochi giorni fa. Secondo noi il miglior modo per ricordarlo”.