Sta suscitando malumori fra la società civile la scelta del sindaco Patrizio Cinque di utilizzare i magazzini dell’ICRE come centro di raccolta dei rifiuti differenziati. Parliamo dell’ex fabbrica di chiodi sequestrata al boss Leonardo Greco e primo bene confiscato alla mafia. I cittadini non ancora serviti dalla raccolta porta a porta potranno conferire i loro rifiuti differenziati e piccoli RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), lampadine, pile e farmaci) tutti i giorni dalle 7 alle 12.
Critici sulla scelta il Partito Democratico che, con l’ex assessore Pietro Pagano, lavorò alla riqualificazione del bene confiscato per farne luogo di memoria . Afferma il consigliere Emanuele Tornatore “Tanti anni di lotte per i beni confiscati finiti nella spazzatura, è il caso di dire. In quel luogo era previsto nascesse uno spazio giochi per il quartiere e un campetto per la parrocchia Sant’Antonio e nel capannone un centro culturale polifunzionale. Questa era la destinazione. Era un simbolo importante, da luogo di morte, cimitero della mafia a spazio di incontro, di cultura, di gioco. E invece no, spazzatura. Questo quanto sono capaci di fare i pentastellati dell’antimafia di facciata, quella del web, dei proclami e dei 99 passi”.
Malumori anche dal Comitato Civico per la raccolta differenziata “Ci dispiace che in nome della continua emergenza, Bagheria è costretta a sacrificare uno spazio che per noi tutti doveva essere un centro culturale a “memoria” degli orrori del passato, per costruire un futuro migliore. Ci dispiace che si crei un centro di raccolta dei rifiuti all’interno del centro abitato e non fuori e lontano dalle abitazioni e le attività commerciali.
Ci dispiace che ciò non sia stato concertato con la città, con i suoi rappresentanti e con le associazioni del territorio”.
Il sindaco, Patrizio Cinque, dalla sua pagina facebook rassicura “L’ecostazione nasce sopratutto come luogo di incontro e ed educazione al riuso dei materiali. Saranno previste attività culturali con scuole e associazioni, videoproiezioni di film e documentari con temi ambientalisti, laboratori didattici e tante altre attività educative. Ogni rivoluzione necessità di braccia e menti. Le menti dei cittadini informate sono il miglior alleato possibile. Già da adesso gli operatori sono disponibili ad offrire notizie sui metodi e modi di raccolta”.