di Viviana Lamesta
Ci vuole poco per capire che Bagheria è città di cultura e far west allo stesso tempo.
Bastano pochi minuti di macchina per osservare due facce della stessa medaglia, per notare che rispetto al recente passato poco o nulla è cambiato. La diffidenza, l’apatia e la rassegnazione dei cittadini infatti sono immutate, sembrano offuscare senza speranza questa città in cerca di riscatto. E poi ci sono le terre di nessuno, così non si può che definire quell’area sconfinata di Bagheria che attraversa via Campanella, via Maremonti, via Valle, Contrada Incorvino, via Serradifalco, per citarne alcune. Abbiamo fatto un giro anche noi, per guardare con i nostri occhi chi un giorno sì e l’altro pure decide di deturpare questa città.
E’ proprio qui che l’incuria diventa normalità, luoghi scelti da gente incivile per farne discariche a cielo aperto. I residenti allargano le braccia, sconfortati non riescono a trovare via d’uscita per una via d’uscita che non c’è. Da molti anni queste zone di città sono la rappresentazione vivente di quello che il siciliano medio rappresenta agli occhi di chi ci guarda dall’esterno: gente poco incline al decoro, al senso di comunità, in una sola parola “fitusi“. Come dare torto a turisti e villeggianti che fanno gli slalom fra un sacchetto di spazzatura e l’altro, fra una lastra di amianto e un frigorifero, fra un cane morto e i topi che ballano.
La raccolta differenziata è partita è vero e registriamo lo sforzo di questa amministrazione, ma non basta: i rifiuti sono sparsi in ogni angolo della città, davanti le scuole, le ville, le abitazioni e le strade sono sporche da far paura. Nel passato come ora nel presente.
Questa è la triste realtà.
E noi cittadini davvero dobbiamo rassegnarci a questo scempio? A noi “ribelli”, amanti del decoro e della pulizia non resta altro che “pagare e sorridere a denti stretti…?
Io non ci sto!
amianto via maremonti
cane morto in via serradilfalco
spazzatura via serradifalco
prolungamento via Campanella (non ancora ripulita)
via Campanella (ripulita ieri notte dagli operai COINRES)