fonte repubblica.it
Non solo firme ricopiate. Nella lista del Movimento 5 stelle per le Comunali 2012 sarebbero state inserite anche firme rubate. Alcuni nominativi, con le date di nascita e i documenti d’identità, provenivano dagli elenchi di chi firmò ai banchetti per il referendum che aveva come argomento la privatizzazione dell’acqua e non per la costituzione delle liste per le successive elezioni amministrative. Banchetti ed elenchi di un anno prima, insomma. Intanto l’inchiesta della procura si è già arricchita di nuove indicazioni importanti. Non solo la deputata La Rocca, ma anche altri due attivisti del Movimento hanno raccontato ai magistrati cosa accadde. E dopo La Rocca, ieri si è autosospeso anche il deputato regionale Giorgio Ciaccio, mentre i due parlamentari nazionali indagati, Riccardo Nuti e Claudia Mannino, restano in sella: “Prima l’avviso di garanzia”.Un avvocato e un commercialista, convocati nei giorni scorsi dalla Digos, hanno spiegato di non avere firmato le liste elettorali di M5S: «Quelle firme sono palesemente false, non sono nostre», hanno messo a verbale in questura. Nel 2011, i due professionisti avevano invece firmato ai banchetti per il referendum sistemati davanti al palazzo di giustizia, in piazza Vittorio Emanuele Orlando, e al Politeama. L’avvocato e il commercialista lo confermano a Repubblica. «Non ricordo di avere firmato per le liste elettorali — dice il legale — ma ricordo con certezza di avere firmato per il quesito sull’acqua pubblica».