Abusivismo: Il sindaco P. Cinque risponde a Bonelli. Lui lo querela per diffamazione

bonelli patIl sindaco Patrizio Cinque risponde ad Angelo Bonelli dei Verdi, entrando nel merito  del regolamento comunale sull’abusivismo edilizio: lo fa dal suo profilo facebook lanciando accuse contro Bonelli che ha poi deciso di querelarlo per diffamazione
Ecco cosa ha scritto il sindaco sul suo profilo social

La facoltà di non demolire un immobile abusivo acquisito non me la sono inventata io ma è prevista dall’art. 31 del DPR 380/2001 quando sussistono determinate condizioni.
O non lo conoscono, o fanno finta e vogliono giocare con la pelle dei cittadini.

Il Regolamento di Bagheria laddove si esprime sul diritto di abitazione contiene un bilanciamento non irrazionale (nell’ambito del potere che ogni Comune ha di utilizzare opere abusive non demolite a fini di soddisfazione dei bisogni di edilizia residenziale pubblica) tra l’esigenza di disciplinare il grave problema dell’abusivismo edilizio e l’esigenza (di rilievo anche costituzionale: v. sentenza n. 49 del 1987) di assicurare un’abitazione ai bisognosi. E solo un’interpretazione non conforme alla Costituzione e ai princìpi generali dell’ordinamento statale potrebbe condurre ai risultati negativi che un Bonelli qualsiasi indica come giustificativi delle sue censure. A parte il riferimento al Bonelli, queste sono le esatte parole che la Corte Costituzionale, in nome del Popolo Italiano, utilizzò dovendosi esprimersi sull’art.4 della Legge Regionale 17/94 che introduceva il tema del diritto di abitazione per il responsabile dell’abuso qualora sia prima e unica casa.

Vi siete chieste perché ad attaccarmi è stato Bonelli dei Verdi?
Bonelli è l’utile idiota, con affetto, che appartiene ad un partito che non si presenterà alle regionali (finora non hanno manifestato la volontà di farlo) siciliane, quindi chi meglio di lui può attaccarmi su un tema così delicato con l’unico obiettivo di creare confusione e screditare il termine “abusivismo di necessità”, termine creato negli anni 80 dal Partito Comunista.
Bonelli è l’ipocrita appartenente agli stessi Verdi che hanno votato favorevolmente per la sanatoria della Regione Campania. Qui il link: https://goo.gl/HyBWrE

Bonelli è quello che è stato sfiduciato dei suoi confederati verdi.
Bonelli sta raschiando il fondo e proverà per l’ennesima a ripresentarsi per cavalcare un’onda che possa permettergli di scaldare l’ennesima poltrona. Nel 2006 è stato parlamentare (avrà il vitalizio?) nel 2008 candidato senza successo, nel 2010 eletto consigliere regione Lazio, nel 2012 candidato sindaco di Taranto, eletto come consigliere e dimesso successivamente perché il ruolo di consigliere gli stava stretto. Nel 2013 ritenta la fortuna al Parlamento senza successo, nel 2014 ci riprova alle Europee, anche questa volta non riesce ad occupare la poltrona. Ma il problema non è Bonelli, tanto fra poco si dimenticherà della Sicilia, e poi non voglio dedicargli troppo tempo se non per rispondere su alcuni punti.

Le calunnie dette da Bonelli, e da chi le ha riprese senza verificare la fonte (tiscali.it per esempio) saranno oggetto di querela.

Tiscali con un articolo scritto da quella che prima scriveva per l’Unità le ha superate tutte. Con una imposizione della mano potrò sanare le case nei 150 metri. Questa cosa non si può sentire…lo ha scritto davvero. Chiediti perché ti ritrovi a scrivere per un sito che per aprirlo ci vuole un super adblock.

Bonelli ha detto che ha presentato “alla Procura un esposto contro il Regolamento che blocca le procedure di demolizione degli immobili abusivi anche nelle zone di inedificabilità assoluta”.

Intanto chiamiamo le cose con il loro nome. Il documento approvato dal Consiglio ha come oggetto “Regolamento sugli immobili abusivi ACQUISITI al patrimonio comunale ai sensi del DPR 380/01”. DPR che si guardano bene dal menzionare, per ignoranza o per disinformazione. Quindi il Regolamento non blocca le procedure di demolizione perché si occupa di quegli immobili abusivi che il responsabile dell’abuso non demolisce entro i 90 giorni dall’ordinanza di demolizione. Da quel momento l’immobile diventa di proprietà del Comune il quale ha due strade previste dalle norme. La prima possibilità è demolire. La seconda è mantenere ai sensi dell’art.31 del DPR 380/01 (quindi non l’ho inventato io e Bonelli dovrebbe leggerlo al posto di candidarsi ovunque) per “prevalenti interessi pubblici a meno che l’opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell’assetto idrogeologico”. La scelta di mantenere per pubblico interesse spetta al Consiglio Comunale qualora ravveda il prevalente interesse pubblico, che secondo la Corte Costituzionale è per esempio soddisfare le necessità di edilizia residenziale nel territorio comunale.
Un tetto sulla testa dei nostri concittadini che hanno bisogno, il diritto alla CASA, credo sia di rilevante interesse pubblico. Ribadiamo che se l’immobile è in zona di inedificabilità assoluta non può essere mantenuto per pubblico interesse e va demolito senza poter ricorrere all’art. 31 del DPR.
E’ veramente difficile comprendere come siano stati così imprecisi e come alcuni giornalisti che hanno ripreso la notizia non abbiano neppure approfondito la questione arrivando perfino a dire che ho fatto un regolamento con cui sano le case nei 150 metri, zona di inedificabilità assoluta.

Bonelli dice che “l’art. 7 del regolamento prevede la concessione del diritto di abitazione a chi ha commesso l’abuso e ai suoi familiari di fatto sospendendo le demolizioni.”
In questa affermazione c’è una inesattezza basilare. Il Regolamento NON sospende alcuna demolizione. Soltanto dopo che il Consiglio Comunale ha mantenuto l’immobile riconoscendone il prevalente interesse pubblico al fine di soddisfare le necessità di edilizia residenziale nel territorio comunale, il regolamento entra in gioco e dispone le procedure di concessione del diritto di abitazione. Qualora l’opera abusiva risulti adibita a dimora abituale e principale, prima e unica casa, del responsabile dell’abuso e del suo nucleo familiare, anche di fatto, si può concedere il diritto di abitazione sull’immobile al richiedente e ai componenti del suo nucleo familiare, nei limiti e con i contenuti di cui agli articoli 1022, 1023, 1024 e 1025 del codice civile, facendo pagare una indennità di occupazione. Se il responsabile dell’abuso ha altre case, si procede alla assegnazione attraverso un avviso pubblico. Ciò presuppone che l’immobile andrà a soddisfare la richiesta di un cittadino senza casa. Il Movimento Cinque Stelle riconosce il diritto alla abitazione di tutti i cittadini.

Bonelli dice che “l’articolo 8 bis, per le case costruite in zone di inedificabilità assoluta può essere concessa dal Comune la possibilità per i titolari degli immobili di rimanere in quell’immobile abusivo fino a quando l’amministrazione non troverà i soldi per la demolizione. Ma i fondi esistono eccome, come ha confermato il ministro Delrio, per effettuare immediatamente queste demolizioni. Inoltre, vanno in danno a chi ha commesso l’abuso. Mi domando perché si vogliono bloccare demolizioni oggetto di provvedimento della Procura?”

Da questa affermazione si comprende come Bonelli sia completamente lontano dal mondo reale. Abbiamo già demolito un immobile nella costa perché fa parte dei nostri programmi e proseguiremo.
Qui il link: http://comune.bagheria.pa.it/abusivismo-edilizio-iniziati-…/
Per ottenere questi fondi i Comuni devono attingere ad un fondo rotativo indebitandosi. Il Comune di Bagheria è in dissesto. Abbiamo già provato a chiedere a Cassa DDPP la possibilità di accendere il mutuo e ovviamente ci è stato detto che non è possibile per il nostro Comune. Quindi appena riusciremo ad ottenere questi fondi “esistenti” potremo continuare le demolizioni. Poi dice che le demolizioni sono oggetto di provvedimento della Procura. Potresti portarmi una ordinanza di demolizione di un immobile nella costa di Bagheria che è stata fatta dalla Procura? Quanta superficialità…
L’art. 8bis stabilisce semplicemente un concetto di buon senso. Gli immobili in zona di inedificabilità assoluta vanno demoliti e il Comune si impegna a prevedere le somme per farlo, ma perché in attesa della demolizione devo togliere il tetto a quel nucleo familiare se è la sua prima e unica casa? Me lo sono chiesto quando abbiamo acquisito un immobile vicino al depuratore (contrasto con interessi urbanistici). In quell’immobile abitano due anziani da oltre 30 anni. Se demolisco l’immobile dormiranno per strada. In ogni caso adesso non ho i soldi per demolire. Perché dovrei sfrattarli adesso? Allora si stabilisce un principio di buon senso: fino a quando non demolirò potranno continuare ad abitarvi pagando l’indennità di occupazione, solo se è prima e unica casa. Non si sana un bel nulla.

 

la risposta di Bonelli
“Ieri il Presidente della Regione Campania De Luca e oggi il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque minacciano querele nei miei confronti per la mia battaglia per la legalità. Ricordo che proprio per le mie battaglie sulla legalità ho subito in passato attentati, minacce e la mia abitazione è stata incendiata. “
“Proprio per questo dal sindaco Cinque, che ha fatto approvare un regolamento che sospende le procedure di demolizione anche nelle zone vincolate, non tollero che mi siano rivolte offese di alcun genere, come quelle che lui oggi mi ha rivolto con le sue dichiarazioni. Ricordo che io non ho offeso nessuno, ho solo contestato nel merito un provvedimento.”
“A questo punto – conclude Bonelli – mio malgrado annuncio che ho già dato mandato ai miei legali di agire nei confronti del sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, sia in sede penale che civile, per diffamazione.”

Un commento

  1. Bravo Bonelli, denuncia e non ritirare un tubo, tanto o prima o dopo i conti li deve pagare, e più ce ne sono e meglio è. Intanto io ora sono con i verdi, perchè questa etica signorile mi piace.

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