Iniziano oggi gli interrogatori di garanzia per il sindaco Patrizio Cinque e per i sedici dipendenti indagati nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura di Termini Imerese sull’affidamento del servizio per la gestione rifiuti a Bagheria, per la gestione del palazzetto dello sport di Bagheria e per la presunta volontà da parte del sindaco Cinque di voler favorire un parente oggetto di verifiche da parte dei vigili urbani sulla sua casa abusiva. Gli indagati dell’inchiesta sono in tutto 23 : oltre il sindaco, anche il vice sindaco, funzionari del comune, un attivista del m5s imprenditore, l’ex commissario straordinario della Città metropolitana di Palermo, Manlio Munafò, e Salvatore Rappa, legale rappresentante dell’associazione sportiva Nuova Aquila Palermo.
Per il sindaco Patrizio Cinque il gip ha imposto l’obbligo di firma. Il primo cittadino è accusato di turbativa d’asta, abuso d’ufficio, falso ideologico e rivelazione di segreto d’ufficio. A supportare il lavoro della magistratura anche intercettazioni telefoniche.
La procura aveva chiesto per il sindaco gli arresti domiciliari, ma il gip ha deciso per la misura cautelare “minore”.
“Stiamo valutando gli eventuali provvedimenti disciplinari da adottare nei confronti dei dipendenti comunali indagati dalla procura di Termini Imerese. Stiamo studiano la misura cautelare del gip”.
Il segretario generale del Comune di Bagheria Eugenio Alessi, fa sapere che sta valutando i provvedimenti da adottare nei confronti dei funzionari e dipendenti del comune finiti al centro dell’inchiesta, il sindaco Patrizio Cinque in consiglio comunale oggi ha auspicato che i dipendenti restino al loro posto. Cinque intanto si è autosospeso dal Movimento 5 Stelle.